• Escursionismo Estivo

ROCCA DELL’ABISSO 2755 m (Valle Vermenagna)


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Descrizione

La Rocca dell'Abisso è posta tra le montagne che circondano Limone Piemonte  e Limonetto e deve la sua fama sia per le forme aspre e imponenti sia per il panorama di primo ordine che offre il suo punto culminante. Solo verso Ovest  "i tremila" delle Marittime pongono un limite allo sguardo. Sotto il versante francese, i laghetti dei Peyrefique vivacizzano il paesaggio della Val Roya mentre, più lontano, il Monte Bego e gli altri rilievi, che formano la Valle delle  Meraviglie,  evocano momenti preistorici. Il toponimo ricorda paesaggi carsici ,  dal momento che il termine  "abisso" viene spesso utilizzato per indicare inghiottitoi che si aprono nella roccia carbonatica.  In realtà la Rocca dell'Abisso è formata non da calcari o dolomie, ma da gneiss. Il nome deriverebbe dal baratro che si apre sul versante opposto a quello di salita, a picco sull'alto vallone di Caramagne.  

Località di partenza:Colle di Tenda 1870 m

Località di arrivoRocca dell’Abisso 2760 m

Dislivello 890 m

Difficoltà : E

Tempo di percorrenza: 3.00 h

Ritrovo: ore 6.00 in c.so Regina Margherita ang.c.so Potenza (ex istituto Maffei)

Partenza: ore 6.15

Rientro previsto:ore 20.00

Mezzi di trasporto: auto proprie

Punti acquaalla partenza è necessario averla già con se , pertanto chi non l’avesse dietro deve comprarla alla Sosta Colazione

Iscrizioni:il venerdì ore 21.00 Monte dei Cappuccini

Costi: 3 euro (spese organizzative*)

*NOTA La Sottosezione UET del CAI TORINO raccomanda per i partecipanti non soci la copertura assicurativa infortuni ad euro 5,57 al giorno e la copertura "soccorso alpino" ad euro 3 al giorno. Per i non soci l'iscrizione deve essere fatta entro il giovedì precedente l'escursione, comunicando data di nascita ed indirizzo.

Accompagnatori:

AEEAIAAG Franco Griffone 3284233461

AE Marco Chiovini 3473407193

ASE Carlo Santoiemma 3396257759

Cartografia:IGC 1:50000 n.8 Alpi Marittime e Liguri

Equipaggiamento: La gita si svolge su sentiero segnalato. Sono indispensabili: pedule già collaudate, pantaloni lunghi, pile, giacca a vento, cappello, occhiali da sole, crema solare, zaino, borraccia, mantella e ombrello in caso di maltempo. Utili i bastoncini telescopici.

Percorso stradale:Autostrada Torino-Savona e poi Asti-Cuneo uscita Cuneo Est. Proseguire per Limone Piemonte e una volta giunti tralasciare le indicazioni per il traforo e seguire Limone 1400Limonetto, la strada sale a Panice Soprana quindi superati gli impianti sciistici proseguire fino al colle di Tenda, fermarsi nell’ampio parcheggio sulla destra

Tra le montagne che circondano Limone Piemonte e Limonetto, la Rocca dell'Abisso è senza dubbio la vetta che suscita le maggiori attenzioni dei numerosi turisti francesi, piemontesi e liguri che trascorrono i propri giorni di vacanza in quest'angolo del cuneese, noto in verità soprattutto per lo sci alpino. La Rocca merita naturalmente la sua fama, sia per le sue forme aspre ed imponenti sia per il panorama di prim'ordine che si ammira dal suo punto culminante; nessuna cima più alta, infatti, impedisce di ammirare paesaggi che si perdono verso i luoghi più lontani almeno in tre direzioni: soltanto verso ovest i "tremila" delle Alpi Marittime e le numerose tormentate cime che li circondano pongono un limite allo spaziare dello sguardo. La presenza dei laghi di Peyrefique, annidati sotto il versante francese, vivacizzano il paesaggio dell'alta valle Roya mentre più lontano il Monte Bego e gli altri rilievi che formano il solco della Valle delle Meraviglie evocano suggestioni preistoriche.

L'escursione nel seguito descritta sale anche altre due vette: la Cima di forte Pernante e la Cima di Salauta, interessanti la prima per la presenza di una costruzione edificata da un'impresa di Alessandria a partire dal 1883 a scopi difensivi, su ordine ovviamente di casa Savoia, e la seconda per motivi botanici, oltre che per i resti di alcune postazioni militari; l'itinerario tocca anche il forte Giaura, più imponente del precedente e anch'esso circondato da un profondo fossato.

Percorso:

Dal Parcheggio Ha inizio la strada militare che sale al forte Pernante con una serie di ampi tornanti. La si può utilizzare direttamente oppure si può prendere una scorciatoia sui tornanti di destra, traccia che sale tra erba, arbusti ed ontani e si raccorda con la strada militare poco sotto il forte.

A questo punto si può salire sul ripiano che ospita il forte oppure proseguire lungo la strada principale che lo taglia fuori. Se si Opta per la prima soluzione Ci si tiene quindi a sinistra lungo la strada di accesso, fino a guadagnare la piccola altura che ospita il forte Pernante (m 2117), facente parte assieme agli altri di un sistema difensivo eretto alla fine dell'800 per la difesa del confini italiani.

A questo punto il percorso si sdoppia: la strada militare prosegue a destra e con percorso un pochino più lungo ma molto comodo tra gli ontani oltrepassa una insellatura già visibile da qui, e poi piega a sinistra aggirando la cima soprastante (di cui è visibile la croce). Volendo invece abbreviare leggermente questa ansa ci si può tenere a sinistra ( Noi seguiremo questa via ) sul marcatissimo sentiero che taglia le pendici sud della cima. Si passa, in questo caso, accanto ad alcune linee di trincee interrate che si notano poco più in basso rispetto alla sede del sentiero.

In ogni caso ci si raccorda con la strada militare e su questa in leggero falsopiano, avendo a destra la bella visuale sul vallone che sale da Limone, si passa per l'insellatura Bassa Sovrana di Margherìa (m 2079), caratterizzata da affioramenti rocciosi rossastri.

Si segue ancora il tracciato della strada militare che dopo essere stata a lungo pianeggiante si accosta ora ad uno scosceso versante, si supera il cartello indicante Limonetto e si prosegue.

In corrispondenza del primo tornante (indicazioni) si abbandona la strada militare per seguire il corso del vecchio acquedotto ed evitare in questo modo un punto franato. Lasciata quindi la pista si attraversano pietraie e poi un tratto malagevole tra macchie di erba e rocce montonate per arrivare infine al laghetto dell’Abisso (m 2201).

Costeggiando il lago si imbocca quindi la pista, se ne percorre l' ultimo tratto quasi orizzontale superando alcuni tratti dissestati. E' un buon momento per soffermarsi ad ammirare da vicino questa ardita opera militare che supera un versante particolarmente impervio con una serie di svolte sorrette da alti muretti a secco, per esaurirsi infine sul pianoro che ospita il forte Giaura, punteggiato dalla fioritura di stelle alpine (m 2253). E' circondato da un profondo fossato, come l'altro forte, e, al momento della nostra visita, dà riparo al suo interno ad un gruppo di stambecchi.

Dal forte si punta ora al cartello in legno che indica la prosecuzione vero la Rocca dell'Abisso; poco più sopra si notano i muretti di sostegno di una vecchia mulattiera militare, la salita prosegue su un marcato sentiero lungo le praterie di Pra Giordano, disseminate da una bella almeno quando l’abbiamo provata. Man mano che si prende quota il pietrame aumenta fino ad arrivare al punto in cui le praterie scompaiono definitivamente. Dopo avere attraversato gli ultimi fazzoletti erbosi si raggiunge la base di un pendio pietroso che si comincia a risalire a larghe svolte , fino uno spallone detritico dal quale in diagonale ci si riporta verso sinistra sotto la vetta. Con un ultima serie di svolte si raggiunge la piccola cima della Rocca dell'Abisso (croce metallica, rilevatore meteo e libro di vetta).

La vetta vera e propria si trova poco più avanti, separata dalla nostra da una breve crestina rocciosa.

Volendo arrivare anche su questa ci si tiene a sinistra traversando una cengetta esposta a cui segue il superamento di un aereo gradino roccioso. Passati dall’altra parte della cresta, il terreno ritorna agevole e consente di raggiungere facilmente la cima, contrassegnata da numerosi ometti.

Si fa presente che il raggiungimento della meta terrà conto delle condizioni meteo del momento e sarà deciso ad insindacabile giudizio degli accompagnatori.


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