• Escursionismo Estivo

TREKKING sui Monti Lariani da Cernobbio a Sorico – sponda occidentale del lago di Como


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Descrizione

La Via dei Monti Lariani, che rimane lo storico percorso di trekking di125km, che si snoda lungo  i“monti” della sponda occidentale del Lago e da dove si godono panorami mozzafiato. Propostra del trekking sulla sponda occidentale del Lago di Como da Cernobbio a Sorico suddiviso in sei tappe.

Sviluppo completo 125 km su una fascia da 600 mt a 1200 mt. tempo di percorrenza giornaliero di 8/9 ore.

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“LA VIA DEI MONTI LARIANI”

dal 1/08 al 7/08

 

Località di partenza: Cernobbio (Como) 1/08

Località di arrivo: Gera del Lario - Sorico (Como) 7/08

Dislivello: vedere descrizione delle tappe

Difficoltà : E (Escursionistica)

Tempo di percorrenza: vedere descrizione delle tappe

Ritrovo: ore 6,45 stazione di Porta Susa lato piazza XVIII Dicembre (Torino) del 1/08

Partenza: ore 7,00

Rientro previsto: indicativamente ore 20,00 del 7/08

Mezzi di trasporto: Bus ditta Giachino

Equipaggiamento: Abbigliamento giacca a vento - occhiali da sole - crema solare - bandana - guanti – ghette cappello - mantellina - scarponcini collaudati – calzettoni a gamba lunga o corta – bastoncini - indumenti personali di ricambio – sacco lenzuolo - un paio di borracce per l'acqua – pantofole leggere per stazionamento nei rifugi – frutta secca - barrette energetiche - cioccolato da consumare durante i trasferimenti.

Punti acqua lungo il percorso: vedere descrizione delle tappe

Iscrizioni: Presso il Centro Incontri CAI Sezione Torino al Monte dei Cappuccini il venerdì sera dalle ore 21.00 alle ore 23.00 oppure contattando telefonicamente gli accompagnatori ENTRO IL 15/06/19

Costi : € 380 (comprensivo di tassa segreteria + ½ pensione + trasporto A/R con bus) per soci CAI per non soci aggiungere € 60,00 per copertura assicurativa

*NOTA La Sottosezione UET del CAI TORINO raccomanda per i partecipanti non soci la copertura assicurativa infortuni ad euro 5,57 al giorno e la copertura "soccorso alpino" ad euro 3,00 al giorno, comunicando data di nascita ed indirizzo.

Accompagnatori: Enrico Volpiano (AE) tel. 335 5995142

Bravin Luigino (AE/EAI) tel. 338 8800696

Incerpi Valter (ASE) tel. 338 2349550

Cartografia: Cartine Kompass 91/92 scala 1:50.000

Cartina sentiero Italia 676 scala 1:50.000

Cartina sentieri Comunità Montana Lario Intelvese scala 1:35.000

Cartina escursionistica Comunità Montana Alpi Lepontine scala 1:35.000

Cartina escursionistica Comunità Montana Alto Lario scala 1:35.000

Percorso stradale: Torino Porta Susa - Cernobbio Piazza Mazzini

Percorso: 1/8 da Cernobbio (200 mt. slm) alla Colma del Bugone (1119 mt. slm)

Da Piazza Mazzini si imbocca Via Volta, Via Parini, Via Monte Grappa che porta a Casnedo proseguire per le case di Stomaino fino a raggiungere Rovenna (mt. 450), Madrona (mt. 850), Ca' Bossi (mt. 1188) Monte Bisbino (mt. 1325), Colma del Bugone e Rifugio del Bugone (mt. 1119).

Acqua lungo il percorso

Tempo stimato 4/5 ore

Percorso: 2/8 da Colma del Bugone (1119 mt. slm) alla Bocca d'Orimento (1275 mt.)

Dalla colma del Bugone raggiungiamo la Colma dei Murelli (mt. 1200), ex rifugio Binate (1200 mt.) e Colma di Binate (1133 mt.), Colma di Schignano (1128 nt.): alternativa lato Sud salita al Sasso Gordona (1410 mt.) e discesa al Rifugio Prabello (1200 mt.) lato Nord su sentiero in mezzo al bosco si giunge al Rifugio Prabello (1200 mt.).

In discesa si prosegue verso l'Alpe Cerano (960 mt.) fino al paese di Erbonne (943 mt.)

Prendiamo per la Val Breggia e arriviamo alla Bocca d'Orimento e il Rifugio omonimo (1275 mt.).

Tempo stimato 6/7 ore

Acqua lungo il percorso.

Possibilità di salire al Monte Generoso (1710 mt.) dal Rifugio di Orimento in 1,30 ore

Percorso: 3/8 da Bocca d'Orimento (1275 mt.) al Rifugio Venini (1575 mt.)

Dal Rifugio d'Orimento al Rifugio Criste' (1250 mt.) arriviamo al centro abitato di San Fedele d'Intelvi (750 mt.) dal deposito delle corriere si raggiunge località Belvedere (940 mt.) La Zerla (1150 mt.), Bassetta Bassa (1300 mt.), l'Alpe Colonno, il Rifugio Boffalora (1250 mt.), e attraverso il Monte Galbiga si giunge al Rifugio Venini (1576 mt.).

Tempo stimato 6/7 ore

Acqua lungo il percorso.

Percorso: 4/8 da Rifugio Venini (1575 mt.) al Rifugio Menaggio (1400 mt.)

Dal Rugio Venini seguire la ex militare che costeggia il Monte Tremezzo e per sentiero scendere a Brente (880 mt.) fino alla Bocchetta di Nava (848 mt.), arrivare ai paesi di Cardano (396 mt.) e Codogna (479 mt.), e proseguire per Breglia (749 mt.) passando per Barna (563 mt.) e La Piazza (747mt.).

Tempo stimato 10/11 ore

Acqua lungo il percorso.

Percorso: 5/8 da Rifugio Menaggio (1400 mt.) a Garzeno (662 mt.)

Si ridiscende a Breglia (749 mt.) e per sentiero si passa per i Monti di Carcente (847 mt.), Monti di Bracco (1060 mt.), monti di Naro (1190 mt.), Labbio (1020 mt.), San Bernardo (1105 mt.), Piazze (800 mt.), raggiungendo il paese di Garzeno e l'Hotel de Jean (662 mt.).

Tempo stimato 9/10 ore

Acqua lungo il percorso.

Da valutare al Rifugio.

Percorso variante in quota: 5/8 da Rifugio Menaggio (1400 mt.) a Garzeno (662 mt.)

Rimanendo in quota si raggiunge S.Amate (1623 mt.) si prende il bivio a dx. e si arriva all'Alpe Rescascia (1413 mt.), si prosegue per l'Alpe Sumero (1493 mt.) fino a incrociare il sentiero dei Monti Lariani che ci porta a Labbio (1020 mt.), San Bernardo (1105 mt.), Piazze (800 mt.), il paese di Garzeno (662 mt,) e l'Hotel de Jean.

Tempo stimato 8/9 ore

Acqua da Labbio in avanti

Percorso: 6/8 da Garzeno (662 mt.) a Dosso del Liro (625 mt.)

Da Garzeno a S. Anna (920 mt.) e Nessa (866 mt.) si prende il sentiero di dx. che ci porta a l'Agnone (920 mt.), Bodanghel (985 mt.), Ponte di Vincino (828 mt.), Dosso del Liro e Ostello del Liro (625 mt.).

Si percorre la Valle del Liro su entrambi i versanti nord e sud.

Tempo stimato 9/10 ore

Acqua lungo il percorso.

Percorso: 7/8 da Dosso del Liro (625 mt.) a Sorico (200 mt.)

Da Dosso del Liro risalire verso Arecc (702 mt.) e raggiungere Peglio (650 mt.), Livo (657 mt.), discesa verso Domaso (240 mt.) risalire verso Vercana (345 mt.), Aurogna (430 mt.) e scendere a Gera Lario e Sorico (200 mt.) dove prenderemo il bus per il ritorno a Torino.

Passeggiata tranquilla tra prati vigneti e stupenda vista su Pian di Spagna e le foci del Mera e Adda.

Tempo stimato 5 ore

Acqua lungo il percorso.

 

MEZZI DI PAGAMENTO

Solo mediante bonifico bancario con la seguente intestazione:

UNIONE ESCURSIONISTI TORINO

Banca UNICREDIT Agenzia : Torino Giulio Cesare 109

ABI 02008 CAB 01111 Conto N° 101494131

IBAN IT 12 O 02008 01111 000101494131

Si prega per ogni bonifico di indicare la “Casuale” del versamento:

entro il 31/05/19 1° Acconto € 150,00 Trekking 2019

entro il 30/06/19 2° Acconto € 150,00 trekking 2019

entro il 15/07/19 3° Saldo € 80,00 Trekking 2019

per i non soci CAI:

entro il 31/05/19 1° Acconto € 170,00 Trekking 2019

entro il 30/06/19 2° Acconto € 170,00 trekking 2019

entro il 15/07/19 3° Saldo € 100,00 Trekking 2019

Aspetti culturali: Il tratto che percorreremo si trova a sud nella fascia prealpina da Como a Menaggio e la fascia meridionale delle Alpi Lepontine da Menaggio a Sorico.

La zona occidentale del Lario si presenta solcata da fratture e depressioni che separano i diversi sistemi montuosi, e fanno da spartiacque fino a Menaggio alla depressione del Ceresio.

La composizione del terreno a nord è di MICASCISTI, FILLADI, GNEISS, DIORITI, a sud da CALCARI SELCIOSI e SELCI del Liassico (era mesozoica ricca di animali fossili).

La formazione del Lario è originata nel Quternario con la formazione del ghiacciaio Abduano che dalla Valtellina scese fino alla odierna Brianza e lateralmente fino alla odierna Lugano, formando al suo ritiro due valli sospese, la Val Menaggio con la sella di Gràndola a 400 mt. s.l.m e a +200 mt sul Lario, e la Val d'Intelvi con la sella di San Fedele a +750 mt s.l.m e a +550 mt sul Lario.

Ambedue le selle permettono la comunicazione con il Ceresio in Svizzerache si trova a + 70 mt. Rispetto il Lario.

La profondità del lago è variabile, da -100 mt (Lecco) a -200 mt Sorico e da -300 mt a -400 mt (Nesso Argegno).

Il clima che troviamo sulle montagne Lariane è quello continentale della Lombardia, notevolmente mitigato dalla escursione termica delle acque lacuali determinando un clima temperato e umido.

I venti che interessano queste zone sono:

Il VENTUN che soffia da nord, ed è freddo e irregolare preannunciato da nuvole scure sospese sulle creste dei monti Mesolcini e quelle della Valtellina.

La BREVA che soffia leggero e costante da sud, dalle 11 alle 18, da febbraio a sttembre solo nelle giornate belle.

La vegetazione si distribuisce nel seguente modo grazie alle precipitazioni sensibilmente elevate e distribuite nell'arco dell'anno:

In riviera troviamo CIPRESSO, OLEANDRO, LAURO, LECCIO, CORNIOLO, NOCCIOLO, MAGGIOCIONDOLO

Tra 500 e 800 mt. QUERCIA, CARPINO sui versanti ripidi, CASTAGNO sui veranti più dolci.

Tra 800 e 1000 mt. FAGGI e ABETI talvolta in consorzio.

Tra 1000 e 1800 mt. in modo sparso ABETE, LARICE, TASSO

Sulle zone a pascolo RODODENDRO, MIRTILLO, UVA ORSINA, GINEPRO, ONTANO VERDE, PIANTE ERBACEE.

Con l'arrivo dei Romani l'antropizzazione subisce una radicale trasformazione agli originari centri demici sorti spontaneamente a quota 200 mt. dalle acque del lago.

Ritroviamo fino ai giorni nostri le seguenti antropizzazioni:

Centri litoranei in coincidenza dello sbocco delle valli laterali (Cernobbio, Argegno, Menaggio, Dongo, Gravedona).

A quota +200 mt. insediamenti rurali.

A quota +500 mt. altri insediamenti rurali in corrispondenza di terrazzi di origine glaciale.

A quota +700 mt. gli insediamenti sono più sparsi e meno consistenti per uso pascolo nelle stagioni intermedie. Più in alto il vero e proprio alpeggio.

La struttura caratteristica di questi insediamenti permanenti è quella plurifamiliare, a due piani con scale esterne e ballatoi affacciate sulla corte. Mentre quelle a quote maggiori sono edifici di tipo unitario, con stalla al piano terreno e alloggio al primo piano. Attorno altri edifici di supporto:

CASINA (fienile), BAITEL (raccolta fogliame), BAIT (con sorgente per conservare il latte), SECAU (raccolta e essicamento castagne), NEVERA (per conservare la neve).

La costruzione di questi edifici sono in pietra per i muri, legno per la pavimentazione, piode (scisti locali) per la copertura del tetto, mentre in val Cavargna e Albano permangono gli ultimi MASUN con tetto ripido e coperto di paglia di segale.

La rete viaria costituita lungo il litorale dalla strada Regina che attraverso il Passo Maloja e Spluga raggiunge la Svizzera.

Mentre sulle pendici dei Monti Lariani troviamo una fitta rete di sentieri e mulattiere che permettono la comunicazione tra le varie borgate.

Oltre a questi sentieri tra il 1916-17 sono state realizzate delle strade militari e postazione militari allo scopo di difendere la Lombardia da un eventuale invasione del nemico attraverso il territorio svizzero, questa linea di difesa venne chiamata LINEA CADORNA.

Le casermette dismesse, tra gli anni Trenta e Sessanta sono state utilizzate dalla Guardia di Finanza per combattere il contrabbando.

Con l'evolversi della tecnologia le stesse vengono dismesse e trasformate in rifugi per il turismo e l'escusionismo ad opera del CAI, COMINITA' MONTANE, GRUPPI DI ALPINI.

Oltre all'agricoltura e pastorizia, nella seconda metà del XVIII rinasce l'industria serica e la coltivazione del baco da seta che dura fino alla seconda metà del secolo XIX a causa di una malattia che colpisce il baco da seta. Si riesce a contenere l'emigrazione grazie alla trasformazione dell'industria manifatturiera da artigianale a industriale, e con l'arrivo dell'energia elettrica si vede la nascita della FALCK a Dongo.

Nasce in questi anni il turismo che grazie alla bellezza del paesaggio e alla mitezza del clima, portano benessere alla popolazione rivierasca. Con il boum economico del dopoguerra il turismo si avvia a trasformarsi in industria.

Oggigiorno l'agricoltura è ridotta ad uso famigliare, e gli estesi uliveti in fase di abbandono per il disuso dei frantoi, mentre la battitura delle olive rimane come valore tradizionale.

La pesca un tempo risorsa principale lungo tutta la riviera scompare e rimane come tradizione presso qualche famiglia della zona dell'isola Comacina.

La cantieristica nautica passa dalla costruzione delle tradizionali imbarcazioni da pesca a tre cerchi (NAV e BATEL) e dei grossi natanti a cerchi e vela quadra (GONDOLE) per il trasporto di materiali, alla costruzione di natanti da diporto a motore, inclusi grossi motoscafi marini d'altura.

Scompaiono i telai casalinghi per la produzione di tessuti, e l'attività dell'allevamento intensivo di pollame ingabbiato in capannoni.

Continua la tradizione degli antichi costruttori edili legati a piccole e medie imprese, per la ristrutturazione di vecchie abitazioni, rustici e cascine in zona montana come seconda casa venduta o affittata alla gente di città, mentre la costruzione di nuove case su terreni ereditati vengono usufruite dagli stessi costruttori o affittate alla popolazione stanziale.

 

BUON TREKKING!


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