Camminiamo tra splendidi paesaggi lacustri legati ad antiche leggende e al ricordo di una terribile tragedia che costò la vita di 81 minatori.
Località di partenza: Pattemouche (Pragelato) – (parcheggio a monte del borgo ) 1598 m
Località di arrivo: Colle del Beth 2784 m
Dislivello: 1186 m
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: 4 h
Ritrovo: ore 6.15 in c.so Regina Margherita ang.c.so Potenza (ex istituto Maffei)
Partenza: ore 6.30
Rientro previsto: ore 19.00
Mezzi di trasporto: auto proprie
Punti acqua: durante il percorso
Iscrizioni: il venerdì ore 21.00 Monte dei Cappuccini
Costi: 3 euro (spese organizzative*)
*NOTA La Sottosezione UET del CAI TORINO raccomanda per i partecipanti non soci la copertura assicurativa infortuni ad euro 5,58 al giorno e la copertura "soccorso alpino" ad euro 2,23 al giorno. Per i non soci l'iscrizione deve essere fatta entro il giovedì precedente l'escursione, comunicando data di nascita ed indirizzo.
Accompagnatori:
AAG Luciano Garrone 3487471409
AE Luisella Carrus 3492630930
ASE Giovanna Traversa 3334648226
ASE Valter Incerpi 3382349550
Cartografia: Alta Val di Susa - Alta Val Chisone ed. Fraternali – 1:25.000
Equipaggiamento: La gita si svolge su sentiero segnalato. Sono indispensabili: pedule o scarponi efficienti, pantaloni lunghi, pile, giacca a vento o mantella in caso di maltempo, cappello, occhiali da sole, crema solare, zaino, borraccia. Utili i bastoncini telescopici.
Percorso stradale:
Da corso Regina Margherita imboccare la tangenziale direzione Savona – Uscita verso Pinerolo - Proseguire verso Sestriere su SP 23 – Raggiunta Pragelato proseguire in direzione Val Troncea fino al parcheggio di Pattemouche. Lasciare l'auto prima dell'attraversamento del ponte.
Sosta bar e servizi: CAFFE' DES ALPES, piazza Nino Costa, 10 Pragelato
Percorso:
Dal parcheggio delle auto proseguiamo sulla strada sterrata che costeggia la riva sinistra del Torrente Chisone ripercorrendo il dolce tracciato della pista di fondo fino a raggiungere il rifugio Troncea (1700 m) in un' ora circa di cammino. A nord del rifugio imbocchiamo la mulattiera contrassegnata con il numero 320 che, con pendenza costante, ci porta fino alla meta. Presso il colle troveremo un bivacco utilizzabile su prenotazione.
Note storiche e paesaggistiche:
La mulattiera era stata realizzata per il trasporto a valle del minerale prima della costruzione della teleferica.
Utilizzata dagli operai per raggiungere le gallerie del colle del Beth, è stata colpita della terribile valanga del 19 aprile 1904 che costò la morte di 81 minatori, travolti mentre cercavano di tornare a valle.
La comunità aveva già perso una vita umana, travolta nel gennaio dello stesso anno da una valanga ed era ben conscia del pericolo rappresentato dalle copiose nevicate dei giorni precedenti.
L'attività estrattiva tra il 1700 e la prima metà del 1900 rappresentava per gli abitanti delle valli torinesi la principale fonte di reddito in un economia costituita principalmente da agricoltura di sussistenza e allevamento del bestiame.
Le condizioni di lavoro erano durissime ed i turni raggiungevano spesso le dodici ore in un ambiente umido e rumoroso.
La polvere era sempre presente come il rischio di crolli nelle gallerie e gli incidenti erano frequenti. Tutte le miniere in quota erano organizzate come comunità autosufficienti e presentavano a livello organizzativo diverse figure professionali.
Fabbri e carpentieri, supportavano il personale che lavorava in galleria, a loro volta suddivisi in diverse qualifiche: manovali, minatori, porta ferri, macchinisti. Ad essi si aggiungeva il personale occupato nella cernita del materiale e nei primi processi di lavorazione prima di portare il minerale a valle per la raffinazione definitiva.
Nelle miniere del Beth si estraeva calcopirite da cui si ricavava rame nella misura del 7-8% e soprattutto zolfo 42% in peso.
Lungo il percorso si trovano diverse testimonianze dell'attività illustrate da bacheche descrittive curate dal Parco.
Considerazioni
Il percorso non presenta difficoltà tecniche ma richiede comunque buon allenamento.
Si fa presente che il raggiungimento della meta terrà conto delle condizioni meteo del momento e sarà deciso ad insindacabile giudizio degli accompagnatori.