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TREKKING 2017 SULLE ALPI LEPONTINE


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Descrizione

Il trekking sulle Alpi Lepontine

Questo percorso conclude un progetto nato nel 1995 e che si prefiggeva di percorrere tutto l’Arco Alpino Piemontese. Per quest’anno si propone il tratto delle Alpi Lepontine che va da S.Domenico di Varzo, in Val Cairasca, a Riale in Val Formazza. Si farà una piccola incursione in Svizzera dopo il Passo della Rossa per ritornare in territorio italiano dal Passo di Campriolo. Durante il trekking sarà possibile ammirare alcune delle principali vette delle Alpi Lepontine: il M.te Leone, il Blinnenhorn, il Rothorn e l’Hohsandhorn ( Corno del Sabbione).  Si attraverseranno i Parchi dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, tra i più belli d’Italia e luoghi ideali per gli amanti della natura e della vita all’aperto.

1° giorno: da S.Domenico di Varzo all’Alpe Veglia.

San Domenico è la base ideale per le escursioni al Parco Naturale dell'Alpe Veglia e Devero situato a 1750 m s.l.m. nei pressi del confine con la Svizzera, e alla conca dell'Alpe Ciamporino. La località, una delle frazioni del comune di Varzo, è spesso definita come un piccolo gioiello, in quanto immersa in un paesaggio splendido e in gran parte incontaminato. Dal paese di S.Domenico si può salire all’Alpe Veglia passando dall’Alpe Ciamporino m.1940, su sentiero, oppure su una carrareccia che diventa sterrata dopo la frazione di Ponte Campo. Si arriva all’Albergo La Fonte, situato a pochi minuti dallaSorgente Acqua Ferruginosa, da cui trae origine il suo nome.

2° giorno: dall’Alpe Veglia all’Alpe Devero

Il parco naturale Alpe Veglia è un meraviglioso luogo di montagna ancora incontaminato e completamente immerso nella natura. Sorge a 1750 m di altitudine, a ridosso del confine con la Svizzera, vicino al passo del Sempione. Situata alla testata della val Cairasca, l'Alpe Veglia è una stupenda conca di origine glaciale, modellata nel corso dei millenni dall'azione di acqua, vento e ghiaccio, fino ad assumere l'attuale aspetto di una verde e florida piana, circondata da boschi di larici, prati, alte cime, nevai, ghiacciai, e popolata da numerose specie animali. Esclusa la stretta gola di deflusso delle acque, la piana è interamente circondata da montagne di oltre 3000 metri, che raggiungono il culmine con il Monte Leone (m 3553), la più alta cima delle Alpi Lepontine. Recenti ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza dell'uomo all'Alpe Veglia fin dalla preistoria.  Dall’albergo La fonte si percorre in direzione NE il sentiero GTA lungo un pianoro detto Pian dei Scric fino araggiungere il passo di Valtendra m.2431. Si prosegue verso il colle Scatta d’Oronia m.2461, si scende verso l’Alpe Buscagna m.1967 e si arriva all’Alpe Devero m.1640, al rif.Castiglioni. La Capanna Castiglioni è posta  sul lato settentrionale della piana del Devero in località Cantone, in una delle località più belle delle Alpi. È il punto ideale per la partenza di escursioni e traversate stupende, per la pratica dello sci sugli impianti del Monte Cazzola, per lo scialpinismo e per lo sci di fondo.

3° giorno: giro ad anello dall’Alpe Devero al P.sso della Rossa e ritorno.

In prossimità del rifugio si trovano le indicazioni per il Passo della Rossa; il sentiero è ben tracciato (segnavia bianco - rosso ) e ben presto si arriva in un alpeggio. Si segue il torrente della Rossa e si raggiunge il pianoro a 2050 m. Nei pressi di un grande masso si trovano le indicazioni per il Passo della Rossa e, facendo un traverso sulla costa e poi girando a sinistra, si arriva davanti al piccolo massiccio roccioso che può essere agevolmente superato grazie ad una scala in ferro e una catena. Arrivati sul piano, bisogna tenersi sulla sinistra fino a raggiungere un piccolo lago e si prosegue seguendo gli ometti e i segnavia, fino a raggiungere il Passo della Rossa a quota 2474 m. Ben visibili dal passo il lago di Geisspfadsee e Zuesse, pochi metri sotto. Dal Passo della Rossa si seguono i segnavia per il Passo di Crampiolo o Grampielpass, facendo un lungo traverso sulla costa destra della montagna, passando sotto il Grampielhorn e risalendo di alcuni metri fino al passo a quota 2553 m. Da qui si scende nella lunga Valdeserta. Arrivati a fondo valle si raggiunge il sentiero che costeggia il lago di Codelago , si raggiunge Crampiolo ( 1767 m. , seguendo il comodo sentiero ed infine si scende a Devero.

4° giorno: dall’Alpe Devero all’Ape Vannino

Si risale a Crampiolo m.1767 e, passando a destra del Lago Devero, ci si porta verso B.tta Nord di Valle m.2574. Si scende verso i laghi del Busin Superiore e Inferiore, poi costeggiando a destra il lago del Vannino m.2177, sin arriva all’Alpe Vannino m.2194. In breve si giunge al rif.Margaroli. che si trova in bella posizione su un dosso tra l'Alpe Vannino e la diga del lago omonimo, alla testata del Vallone, tributario della Valle Formazza.

 5°giorno: dall’Alpe Vannino all’Alpe dei Camosci

Si sale al Passo Nefelgiù m.2583 che si trova trai Corni di Nefelgiù e la Punta di Gh.di Ban. Si ridiscende lungo il Vallone Nefelgiù fino al Lago  di Morasco m.1815. Si percorre la sponda destra del Lago  e si risale per un tratto il vallone del Rio del Sabbione fino a giungere nei pressi dell’Alpe dei Camosci al rifugio Busto m. 2482.

 6° giorno: salita al Corno Blinnenhorn.

Si costeggia il lago artificiale del Sabbione, caratterizzato da uno sbarramento situato a 2460 m s.l.m. e che risulta essere  il più grande bacino idroelettrico ENEL del Piemonte. L'acqua del lago omonimo viene utilizzata nella centrale idroelettrica di Morasco, dove due gruppi turbina/alternatore producono una potenza netta di 45,6 MW. Salendo gradualmente, si raggiunge il rifugio Claudio e Bruno a quota 2710 m. Da qui si segue il sentiero per il Blinnenhorn e si arriva alla vetta, 3374 m. Si rientra, seguendo lo stesso percorso, al rif.Busto.

7° giorno: dal Lago del Sabbione a Riale

Si imbocca il sentiero in direzione del rif.Città di Busto e di qui al P.so del Gries m.2479, arrivando alla cappelletta/bivacco (2467 m). Si costeggia la morena del ghiacciaio del Gries (segnavia bianco/rossi). Arrivati al punto quotato 2672 m. (C.N.S.) contrassegnato da un bastone infisso nel terreno, si lascia il sentiero Castiglioni che scende al Piano dei Camosci m.2430 e si punta direttamente alla cresta est su evidente traccia. Si risale il detritico versante sud/est, rimanendo in cresta, sempre su sentiero; a 100 m dalla cima si affronta un tratto costituito da un esposto traverso pianeggiante lungo 90 m. sempre su traccia. Infine con alcuni zig-zag si arriva in vetta. Si torna al punto quotato e si scende in direzione sud verso l’Alpe Bettelmatt m.2162 e si ritorna verso il lago di Morasco e Riale.

 


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